La linea Gotica di Casentino in Toscana

La Linea Gotica (Gotenstellung in tedesco) rappresenta un significativo esempio di struttura difensiva, progettata nell’idea di sfruttare la natura impervia del territorio per tenere un esteso fronte con limitate forze. Seguendo la morfologia della displuviale appennica con andamento NW- SE, la Gotenstellung (poi rinominata, a partire dalla primavera 1944, Linea Verde per impedire ripercussioni propagandistiche in caso di sconfitta) divideva l’Italia in due, da Massa Carrara a Pesaro, per un totale di circa 320 km di fortificazioni estese tra il Tirreno e l’Adriatico. Iniziato a costruire nel novembre 1943, questo sistema di posizioni, articolato su allineamenti progressivi, aveva l’obbiettivo di ritardare l’avanzata alleata verso il nord da parte delle truppe Alleate del Gen. Alexander.

I lavori di costruzione si intensificarono man mano che la situazione bellica precipitava: con il collasso della  Linea  Gustav  a  Monte  Cassino  agli  inizi del 1944, i tedeschi decisero di concentrarsi nella primavera dello stesso anno nella pulizia dei territori  interessati da eventuali forze partigiane: questo ha condotto alle efferate rappresaglie della Pasqua 1944, che portano il nome, nel territorio casentinese, di Vallucciole, Moscaio, Partina e Lonnano (più di 150 innocenti uccisi in pochi giorni. Dopo la caduta di Roma, nel giugno 1944, i lavori raggiunsero il massimo culmine, triplicando armamenti e forza di lavoro. Il Casentino divenne parte di un unico settore difensivo che dal Monte Falterona si estendeva fino al monte della Verna, toccando Camaldoli, il Passo dei Mandrioli e Monte Fumaiolo. Sulle giogaie appenniniche e sui territori a ridosso sono tutt’oggi visibili opera campali di carattere permanente e semipermanente, oltre alle chiare testimonianze della distruzione operata dalle operazioni di bombardamento.

Con il settembre 1944, il fronte superava il Casentino, abbandonando le postazioni e lasciando sostanzialmente inutilizzato questo settore della Linea Gotica. Gli scontri continuarono invece a nord di Firenze e nelle provincie di Massa e Carrara, dove i tedeschi furono sconfitti solo nell’aprile 1945.

L’Anello della Linea Gotica di Montanino

L’Anello della Linea Gotica, itinerario di 3,4 kilometri posto all’interno del Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi in prossimità di Moggiona e dell’Eremo di Camaldoli, raccoglie in un’escursione circolare 14 postazioni militari.

I segni delle fortificazioni presenti lungo il percorso si riferiscono a tipiche opere semi- permanenti: le buche scavate sull’orlo del crinale, rivolte a sud verso Serravalle e la vallata di Soci, ospitavano cannoni di medio o grosso calibro. Il lavoro di costruzione  prevedeva normalmente uno scasso iniziale ottenuto con bombe, o altrimenti l’esclusivo lavoro degli operai dell’Organizzazione Todt, impresa paramilitare che arruolava ì decine ì di autoctoni per destinarli ai lavori campali. Con lo stesso criterio venivano costruite le cosiddette  piazzole per mitragliatrice e mortaio, sempre di  forma  circolare e rivolte verso Camaldoli.  Le buche sopra indicate erano collegate, attraverso un breve camminamento, con un altro scavo meno profondo, posto rispetto ad esse nell’interno del crinale: questo era utilizzato come ricovero truppa o deposito di munizioni. Presenti sono anche numerosi esempi di vere e proprie trincee, punti di avvistamento e centri di fuoco.

La Mostra Permanente della Guerra e Resistenza in Casentino

Agli inizi del settembre 1944, il paese di Moggiona divenne avamposto della Linea Gotica: la popolazione fu costretta a sfollare quasi per intero, mentre poche donne furono costrette a rimanere nelle proprie case per dare supporto alle truppe tedesche. In quegli giorni, un tenente e un sergente appartenenti alle truppe di montagne si macchiarono dello strupro di alcune donne del borgo: il 7 settembre, per evitare la scoperta del misfatto da parte dei reparti inglese, i nazisti sterminarono 19 persone testimoni delle violenze e minarono il paese.

In ricordo delle vite innocenti cadute per mano della barbarie nazifasciste, il paese di Moggiona ospita oggi la Mostra Permanente della Guerra e Resistenza in Casentino. La struttura, collegata alla rete dell’Ecomuseo, è principalmente rivolta alle nuove generazioni. La mostra unisce la pannellistica esplicativa ai reperti rinvenuti sulla Linea Gotica e sul vicino Anello; a questi aspetti si aggiunge una notevole collezione di bandi e manifesti originali d’epoca e il patrimonio video-documentario messo a disposizione del C.R.E.D. dell’Unione dei Comuni del Casentino.

fonte: www.casentinointoscana.it